Quanto costano i pannelli fotovoltaici? Facciamo una breve panoramica sulle convenienze.
Da molti anni ormai la gente presta molta più attenzione alle energie rinnovabili. Le energie tradizionali esistono e resisteranno ancora per molto tempo, tuttavia qualcosa di importante sta cambiando.
La gente sta prendendo coscienza fondamentalmente di alcuni elementi importanti. Il primo è che le energie rinnovabili, come ad esempio quella fotovoltaica, sono a bassissimo tasso di inquinamento. Niente a che vedere col carbone, gli idrocarburi e quant’altro.
Il secondo aspetto è che si va progressivamente verso l’autosufficienza energetica. Questo non succederà domani, ma non succederà nemmeno fra cento anni. Le persone, le famiglie, a fronte di un certo fabbisogno energetico, hanno la possibilità di autoprodursi energia. Col fotovoltaico lo si può fare fondamentalmente in un paio di modi: rivendendo l’energia prodotta o immagazzinandola e poi sfruttandola.
Il terzo aspetto è quello che fa riferimento ai costi. Inizialmente i pannelli fotovoltaici costavano molto, anche se dallo Stato arrivavano agevolazioni non indifferenti soprattutto sul prezzo di vendita dell’energia, che veniva dai privati reimmessa in rete. Ora le agevolazioni di questo tipo sono finite, ma si hanno delle detrazioni fiscali molto importanti per quel che riguarda il costo degli impianti.
Tipicamente un impianto fotovoltaico è ammesso a fruire della detrazione fiscale del 50% sul costo complessivo dell’impianto medesimo. Perciò diviene di nuovo conveniente realizzare un impianto fotovoltaico: si tratta di un’operazione lungimirante sia in termini economici sia in termini ambientalistici.
Facciamo l’esempio di un impianto che è deputato ad accumulare e a utilizzare l’energia accumulata. L’impianto è composto fondamentalmente da pannelli fotovoltaici, cavi, un inverter per la trasformazione della tensione, e delle batterie per l’accumulo. La luce del sole colpisce la superficie fotosensibile dei pannelli, e in questo modo da essi, opportunamente montati e collegati, fuoriescono correnti continue a basso voltaggio. Tramite dei regolatori di carica, queste correnti vanno indirizzate verso degli accumulatori, che hanno il compito di conservare questa energia.
Dagli accumulatori, quindi, la corrente deve essere, attraverso un inverter, trasformata da corrente continua a basso voltaggio in corrente alternata nei 220 volt 50 Hz tipici della rete (quella italiana). Abbiamo così un cosiddetto impianto stand alone, autosufficiente, in grado di fornire l’energia elettrica per la nostra abitazione o per altri usi.
In realtà non è esattamente così perché, in caso di difficoltà a produrre energia (magari in periodi di maltempo o comunque in caso di scarsità della luce solare) è opportuno comunque restare allacciati con un contratto alla rete elettrica generale. Questo consente in ogni caso di avere energia nel momento in cui le batterie si scarichino. Ma si tratta più che altro di ipotesi precauzionali, specialmente se ci si trova in zone con alta frequenza di giornate con insolazione alta e media.
In ogni caso, quelle batterie che, in termini di costi, di peso e di ingombro, erano una volta antieconomiche e logisticamente difficili da piazzare, ora sono molto più piccole, leggere ed economiche. Quanto costano i pannelli fotovoltaici? Anzi, per dirla più correttamente, quanto costa un impianto fotovoltaico?
Il costo dei moduli fotovoltaici, incide sul prezzo complessivo dell’impianto all’incirca per il 50%, la progettazione e l’installazione incidono per un 20% circa. Un impianto stand alone da poco meno di 6 KW, costa in media sui 6.000-7000 euro, escluso montaggio, cavetteria, ancoraggi, progettazione e imprevisti vari. Diciamo che complessivamente si dovrebbe arrivare intorno ai 10000-11000 euro.
Per un impianto da 3 KW, siamo sui 3000 euro, sempre esclusi il montaggio, la cavetteria, gli ancoraggi e la progettazione, nonché eventuali imprevisti. Alla fine dovremmo essere intorno ai 6000-6500 euro. Ovviamente stiamo parlando di prezzi indicativi che possono variare in maniera anche consistente in funzione della qualità dei componenti dell’impianto, nonché di particolari condizioni di montaggio, che possono richiedere pure alcune piccole trasformazione strutturali (ad esempio creazioni di nicchie in muratura e quant’altro).