DURC: ecco cos’è e tutti i casi in cui questo documento è obbligatorio

Redazione

Hai mai sentito parlare del DURC? Ebbene, qualora la tua risposta sia stata “no”, si tratta del documento di regolarità contributiva che, come suggerisce il nome stesso, attesta la regolarità nel versamento dei contributi verso alcuni enti, cioè:

  • INPS
  • INAIL
  • Cassa edile

L’obiettivo con il quale è stato introdotto tale documento è quello di scongiurare il lavoro in nero che, come sappiamo, è una problematica molto diffusa nel nostro Paese. Infatti, stando ai dati del 2022 gli studi affermano che in Italia ci sono stati circa 3,2 milioni di lavoratori in nero.

Insomma, un dato non da poco. Ma quando è obbligatorio il DURC? Andiamo a scoprirlo in questa guida.

A cosa serve il documento di regolarità contributiva (DURC)?

Prima di cominciare a comprendere chi sono coloro che sono obbligati a richiedere il DURC per procedere con loro lavoro, capiamo meglio a cosa serve questo documento.

Ebbene, come abbiamo affermato in precedenza, il DURC serve ad attestare che il soggetto possessore sia in regola con il versamento dei contributi ad enti come INPS, INAIL e cassa edile.

Questo viene richiesto, solitamente, a tutti quei soggetti che sono interessati a collaborare con enti pubblici in particolari settori come, ad esempio, a seguito di gare.

Di conseguenza, coloro che non saranno in possesso di questo documento, non potranno partecipare alle attività che lo prevedono. Insomma, il DURC è obbligatorio in alcuni settori e il mancato possesso si ripercuoterà in un mancato incarico.

Quando è obbligatorio avere il DURC?

Ora che hai capito che il documento di regolarità contributiva in alcuni casi è obbligatorio, andiamo a scoprire nel dettaglio quali sono questi casi.

Insomma: quando devo avere il DURC obbligatoriamente per poter svolgere il mio lavoro?

Ebbene, si tratta di un documento fondamentale quando vuoi partecipare ad appalti o subappalti pubblici. Tutto questo, viene spiegato molto chiaramente per mezzo della circolare dell’INPS numero 122 del 2005 e, ad oggi, la normativa non ha subito cambiamenti radicali.

Quindi, nel dettaglio, devi richiedere il DURC se sei:

  • un datore di lavoro o un autonomo che lavora per gli appalti pubblici
  • un soggetto che lavora in ambito edilizio privato dove è sono richiesti DIA e SCIA
  • un’impresa straniera
  • un’attività commerciale sita su aree pubbliche
  • un’azienda agricole con dipendenti e lavoratori autonomi del settore agricoltura

Come posso richiedere il DURC per essere in regola?

Dunque, se devi svolgere uno dei lavori che abbiamo appena visto, sarai obbligato a presentare il documento di regolarità contributiva.

Ma come si richiede? Per ottenerlo dovrai presentare la domanda ad uno degli enti con cui devi essere in regola, quindi INPS, INAIL o cassa edile. Infatti, non dovrai fare diverse domande ad ogni ente, come avveniva in passato, ma una domanda unica per tutti.

Per procedere con la domanda ti basterà inserire il tuo codice fiscale o la Partita IVA per la quale eseguire il controllo.

Se risulterai essere in regola con il versamento dei contributi, ti verrà inviato un documento tramite PEC, posta elettronica certificata, contenente:

  • ragione o denominazione sociale e codice fiscale del datore di lavoro
  • iscrizione agli enti previdenziali o alla cassa edile
  • dichiarazione di regolarità contributiva e data in cui è stata eseguita la verifica
  • data di rilascio del documento

Invece, nel caso in cui l’esito della domanda fosse “negativo”, avrai 15 giorni per metterti in regola con i versamenti previsti e, successivamente, procedere con una nuova richiesta.

Puoi effettuare tutto questo da solo, oppure puoi rivolgerti ad un esperto per farti aiutare, come un commercialista. A tal proposito, sappi che con Fiscozen puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno con un esperto fiscale che risponderà a tutti i tuoi dubbi sul DURC, da quando ti serve nel tuo caso specifico fino alla domanda del documento.

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