Occorre fissare un tetto al prezzo del gas, un prezzo che non grava sul mercato, ha detto sabato al Tg24 il ministro dell’Energia Roberto Cingolani.
Abbiamo già 80 euro per megawattora, il doppio di quanto abbiamo pagato un anno fa
Il ministro ha poi sottolineato che l’UE è un mercato abbastanza grande da influenzare il prezzo del gas, ma un paese solo c’entra poco.
Il ministro ritiene che fissare il prezzo del gas avrebbe influito anche sul prezzo dell’elettricità.
L’Italia, che negli anni ’80 ha rinunciato al nucleare, ora paga per non diversificare la propria produzione energetica.
“Altri paesi dell’UE non si sono limitati al gas e ad alcune fonti di energia rinnovabile come facciamo noi. Ora dobbiamo diversificare, recuperare rapidamente, mentre riforniamo gas da altre regioni del mondo“, ha affermato Cingolani.
Si procura il 45 per cento delle importazioni di gas dell’Italia dalla Russia. Di recente, il governo del presidente del Consiglio Mario Draghi ha compiuto seri sforzi per espandere le proprie risorse di approvvigionamento.
Il ministro dell’Industria Giancarlo Giorgetti ha affermato che potrebbe essere necessario deviare dagli obiettivi di bilancio italiano di quest’anno se i prezzi dell’energia continueranno a salire a causa della guerra in Ucraina.
Allo stesso tempo, il ministro dell’Industria ha espresso il parere che l’Italia dovrebbe tornare all’energia nucleare.
“Le energie rinnovabili sono importanti, ma bisogna tenere conto anche della nuova generazione di energia nucleare. Oggi la scienza ha compiuto progressi significativi in questo settore. È molto importante che l’approvvigionamento energetico si basi su un mix di diverse fonti energetiche, compreso il nucleare energia“, ha detto Giorgetti.