Prende finalmente il via la missione Dart (Double Asteroid Redirection Test) dell’Agenzia spaziale statunitense (NASA) , lanciata stamattina 24 novembre.
Sta per schiantarsi sul piccolo satellite Dimorpho dell’asteroide Gemini nell’autunno del 2022, in quella che viene definita la “prova” di difesa planetaria.
L’impatto della navicella spaziale DART sull’asteroide a una velocità di 6,6 chilometri al secondo mirerà a deviarlo leggermente dalla sua orbita, cosa che potrebbe essere necessaria in futuro con un altro grande asteroide che rischia di essere portato in orbita .proprio sul nostro pianeta.
Secondo l’APE-MPE, la navicella spaziale DART da 330 milioni di dollari doveva essere lanciata mercoledì mattina (intorno alle 08:20 ora greca) dalla base Vanderberg in California su un razzo Space X Falcon 9 e, se tutto va bene, dovrebbe raggiungere la fine del 2022 nel suo obiettivo, Didymus (diametro circa 800 metri) e nel suo “fiammifero” più piccolo, Dimorfos (diametro 160 metri).
I telescopi dalla Terra osserveranno il fenomeno per constatare l’avvenuto impatto. Contemporaneamente, DART, dieci giorni prima del suo impatto, rilascerà la piccola navicella spaziale italiana LICIACube che si avvicinerà a Dimorfos a una distanza di 55 km e con le sue fotocamere fotograferà i “meteoriti” dell’impatto.
La NASA ha trovato più di 27.000 asteroidi di varie dimensioni, le cui orbite li avvicinano alla Terra. Nonostante i progressi nel rilevamento di asteroidi che occasionalmente si avvicinano al nostro pianeta, finora gli astronomi stimano che siano stati rilevati solo dal 30% al 40% degli oggetti vicini di diametro superiore a 140 metri.
Ecco perché si è capito che una tecnologia di difesa planetaria deve essere pronta se dall’alto arriva una spiacevole sorpresa (come quella che probabilmente spazzò via i dinosauri 66 milioni di anni fa), il che è improbabile ma non improbabile.
Seguendo le orme della missione statunitense sarà la missione europea HERA dell’Agenzia spaziale europea (ESA), che invierà una navicella spaziale di fabbricazione tedesca, accompagnata da due microsatelliti, a Gemini e Dimorphos per studiarli più da vicino e vedere in prima persona il cratere che è stato creato, così come gli altri effetti dell’impatto del DART.
Il piano originale prevedeva il lancio di HERA in parallelo con DART, al fine di monitorare immediatamente l’impatto di quest’ultimo. Ma gli europei erano in ritardo e così HERA visiterà Gemini e Dimorpho con un ritardo di qualche anno.
Il lancio di DART sarà seguito in diretta dalla televisione della NASA.
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