In moltissimi mari, laghi e fiumi del mondo si pratica la pesca in modo selvaggio, deturpando inevitabilmente la flora e la fauna ed imprigionando nelle reti anche i pesci più piccoli, non adatti ad essere consumati ma che, una volta pescati, non potranno mai crescere e ripopolare le acque.
A tutto questo va aggiunto anche il fenomeno delle reti fantasma: di cosa si tratta?
Le reti fantasma sono resti di reti da pesca abbandonate che normalmente rimangono invisibili e che giacciono sui fondali.
Queste reti disperse uccidono in modo indiscriminato milioni di pesci, mammiferi, tartarughe, grandi cetacei e persino uccelli.
Tutti questi animali, infatti, una volta intrappolati dalle reti fantasma, i non sono in grado di muoversi morendo per fame, infezioni e lacerazioni.
Si stima che da sole le reti fantasma catturino circa il 5% della quantità di pesce commerciabile mondiale.
Come se questo non bastasse, bisogna inoltre considerare che sono una nuova fonte di inquinamento:
se una volta, infatti, le reti erano fatte con canapa o cotone, oggi si utilizzano fibre sintetiche derivanti dalla plastica, che richiedono centinaia di anni per decomporsi.