Diciamoci la verità: ce lo aspettavamo tutti che il debito pubblico nazionale in questi mesi sarebbe schizzato alle stelle.
E, del resto, lo stato ha dovuto mettere mano al portafoglio in maniera considerevole, come mai prima d’ora, per riuscire a sostenere una nazione allo sbaraglio, con produzione ferma a causa del lockdown e consumi paralizzati.
Ma leggere certi numeri nero su bianco lascia sbigottiti ugualmente: il debito pubblico a maggio vola a 2.507,6 miliardi, 40,5 miliardi in più in un mese.
Sul nuovo record pesa il fabbisogno del mese pari a 25,0 miliardi, e che fra gennaio e maggio raggiunge i 66,4 miliardi di euro, più del doppio dei 29,6 miliardi dello stesso periodo del 2019.
A confermarlo Bankitalia, nella sua tradizionale pubblicazione “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”.
Analizzando i singoli sottosettori, il Report di Bankitalia ha precisato che mentre il debito delle amministrazioni centrali è salito di 40,6 miliardi, quello delle amministrazioni locali si è contratto di 0,1 miliardi. Da qui l’incremento conseguente di +40,5 mld.
Le entrate tributarie di maggio sono invece diminuite su base annua del 27,8% a 24,6 miliardi.