Nelle scorse ore avevamo avuto modo di parlare di Nissan, che aveva annunciato la chiusura del suo polo di Barcellona, con il conseguente licenziamento di circa tremila operai.
Ma avevamo avuto modo di parlare in generale della crisi del settore auto nel suo complesso, crisi talmente profonda da coinvolgere e travolgere anche i maggiori colossi.
E la notizia di queste ore lo conferma: Renault ha infatti annunciato il taglio di circa 14.600 posti di lavoro (sui circa 180mila totali del gruppo), di cui 4.600 in Francia e 10mila nel resto del mondo, all’interno di un piano di ristrutturazione aziendale per affrontare la crisi del settore, acuita dal calo della domanda durante l’emergenza coronavirus.
Il gruppo Renault nei prossimi tre anni punta a ottenere risparmi per oltre 2 miliardi di euro che dovrebbero creare le basi, secondo il piano, per tornare a essere competitivo.
“Questo piano”, ha spiegato la società per il 15% di proprietà del governo francese, “permetterà di rafforzare la resilienza dell’azienda privilegiando la generazione di cashflow, pur continuando a porre il cliente al centro delle priorità. Sarà improntato su un approccio più efficace alle attività operative e su una gestione rigorosa delle risorse”.
Il piano di Renault arriva all’indomani del taglio del rating da parte di Moody’s da Ba1 a Ba2 con un outlook negativo. Le sue previsioni sul gruppo francese vedono per il 2020 un margine ebita adjusted sotto il -3% rispetto allo 0,8% già molto debole del 2019.
foto@Flickr