Da nord a sud è un’impresa a dir poco ardua, sebbene siano obbligatorie o comunque fortemente consigliate per uscire di casa ed entrare in qualsivoglia attività commerciale, trovare mascherine a prezzi umani.
Se infatti ormai non è difficile trovarle in vendita, di certo non le si trova al prezzo calmierato annunciato dalla protezione civile, quel “50 centesimi” che ha fatto insorgere i rivenditori, farmacisti in primis.
Attualmente nella quasi totalità delle farmacie dove sono state consegnate a prezzo calmierato, per esempio a Roma, le mascherine chirurgiche sono già finite, mentre non sono state ancora consegnate in altre grandi città come Milano e Torino.
La denuncia arriva dal presidente di Federfarma Marco Cossolo, come riportato da Huffington Post. “I farmacisti sono disponibili alla vendita, ma le ingenti quantità promesse, affinché queste ultime fossero nella disponibilità delle farmacie, purtroppo non sono arrivate. Su questo siamo punto e a capo”, chiarisce.
“La colpa non è mia ma di distributori e farmacisti”, si difende però Domenico Arcuri.
Il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus premette: “Non sono io a dover rifornire i farmacisti. Il commissario rifornisce regioni, sanità, servizi pubblici essenziali e, dal 4 maggio, anche i trasporti pubblici locali e le Rsa, pubbliche e private. Tutto a titolo gratuito”.
Quindi accusa: “Le farmacie non hanno le mascherine perché due società di distribuzione hanno dichiarato il falso non avendo nei magazzini i 12 milioni di mascherine che sostenevano di avere”.