Per mesi era stato definito un premier fantoccio, pilotato da entrambi i suoi vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, nell’ambito della coalizione di governo formata da Lega e 5 Stelle, ma da quando è scoppiata questa epidemia non ha esitato un attimo nel mostrare tutta la sua verve.
Nel bene e nel male, Giuseppe Conte ha preso la situazione in pugno e non ha esitato a blindare una nazione intera, per cercare di contenere i contagi.
In queste ore il premier ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera.
In primis, ha spiegato che secondo gli scienziati “ancora non abbiamo raggiunto il picco. Non possiamo abbassare la guardia”.
Conte nell’intervista sostiene che “bene hanno fatto i sindaci a chiudere i parchi e bene fanno i vigili a contrastare gli assembramenti. Questo purtroppo vale anche per le chiese. So che sto chiedendo tanto. Ma dobbiamo predisporci ad affrontare il picco del contagio ed è bene restare tutti a casa”.
A quanti gli chiedono di inasprire ulteriormente le misure, arrivando a chiudere del tutto le fabbriche e le imprese, ha invece replicato che “non servono nuovi divieti, ora è importante rispettare scrupolosamente quelli che ci sono. Le attività motorie sono consentite, ma andare a correre tutti insieme è vietato”.
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