Negli ultimi anni, nell’ottica di cercare di salvaguardare quel poco del nostro pianeta non ancora completamente distrutto dall’uomo, si sta portando avanti una vera e propria crociata contro la plastica.
Il perché è presto detto, e nulla a che fare con le solite ed irrazionali tesi complottistiche che chissà quali interessi economici ci vedono dietro: semplicemente la plastica è tra i materiali che impiega più tempo per essere degradata dall’ambiente.
Voi sapete all’incirca quanto ci vuole?
La plastica è il materiale con un periodo di biodegradazione più lungo: una comune bottiglia d’acqua in plastica può durare 450 anni nell’ambiente, una tazza in plastica espansa, invece, ha una durata di 50 anni, mentre un semplice sacchetto può metterci anche tre decenni.
E se a questo si aggiunge che durante la degradazione la plastica rilascia una varietà di sostanze chimiche, alcune delle quali influiscono negativamente sugli organismi e sugli ecosistemi, si capisce perché bisogna mettere al bando la plastica il più velocemente possibile.