Roma è conosciuta in tutto il mondo come la città “eterna”, ma in questi ultimi anni quello che i turisti e i residenti trovano di eterno è l’emergenza rifiuti.
La capitale infatti è perennemente invasa dai rifiuti che non vengono raccolti, con le evidenti ed inevitabili conseguenze igieniche sanitarie che ne derivano.
Per di più Roma non solo non ha impianti per la gestione ordinaria dei rifiuti, ma neanche per affrontare le emergenze, come quella attuale, senza contare l’annosa questione della raccolta differenziata.
Comune e Ama dicono che siamo al 46%, ma anche che ogni giorno vengono portate ai trattamenti 3.300 tonnellate di indifferenziato, che sarebbero quindi il 54% dei rifiuti prodotti da Roma Capitale.
Eppure con le temperature di questi giorni è impensabile che i rifiuti continuino a giacere nelle strade ed in ogni angolo della città, e per questo il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato un’ordinanza che impone ad AMA, l’azienda che si occupa dei rifiuti a Roma, di provvedere alla pulizia della città entro 48 ore.
AMA avrà in tutto sette giorni per provvedere alla raccolta dei rifiuti anche nelle altre zone della città. Sempre entro sette giorni dovrà essere attivo l’impianto tritovagliatore di Ostia, e si dovranno distribuire per la città 300 nuovi cassonetti.
Entro 30 giorni, il Comune deve approvare i bilanci Ama 2017 e 2018: “dovranno avviare ogni attività amministrativa e contabile finalizzata ad assicurare la stabilità dell’azienda e dei rapporti con soggetti fornitori quali, a titolo non esaustivo:
approvazione dei bilanci 2017 e 2018; stipula di accordi e contratti ulteriori rispetto a quelli vigenti in grado di far fronte ad ulteriori emergenze, oltre alla chiusura del TMB Salario, al momento non risolte dal giorno 11 dicembre 2018; e approvvigionamento di ulteriori eventuali impianti mobili”.