Internet ci “velocizza” o “anestetizza” il cervello?

Redazione

Da quando la rete ha preso il sopravvento nelle nostre vite e non riusciamo più a fare a meno di smartphone, tablet, laptop e pc, ci siamo sempre più convinti che i benefici sono maggiori degli aspetti negativi.

E per molti aspetti questo è anche vero, ma per quanto riguarda il nostro cervello vale questo assunto?

Se è vero che, grazie alla rete, abbiamo imparato ad essere multitasking, a fare cioè più azioni assieme, prestando teoricamente la stessa attenzione a tutti, nella realtà è veramente così?

Una risposta certa non c’è ma un nuovo studio è arrivato a certificare che l’utilizzo smodato della Rete può influenzare il nostro cervello: un team di ricercatori della Western Sydney University, della Harvard University, del Kings College, dell’Università di Oxford e dell’Università di Manchester ha raccontato, sulle pagine della rivista World Psychiatry, che gli strumenti digitali che usiamo nella vita di tutti i giorni possono produrre alterazioni acute e prolungate in specifiche aree cognitive del cervello, migliorando le capacità di multitasking ma riducendo i tempi di attenzione e concentrazione.

In buona sostanza, nell’era di internet abbiamo tutti difficoltà a concentrarci.

“I risultati chiave di questo report sono che gli alti livelli di utilizzo di internet potrebbero in effetti avere un impatto su molte funzioni del cervello”, dichiara Joseph Firth, l’autore principale.

E aggiunge: “Per esempio, il flusso illimitato di richieste e notifiche da internet ci incoraggia a mantenere costantemente un’attenzione divisa. A sua volta può ridurre la nostra capacità di mantenere la concentrazione su un singolo compito”.

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