Per fortuna, negli ultimi anni, si è diffusa una sempre maggiore sensibilità verso l’ambiente e quindi anche verso il riciclo:
sempre più italiani rispettano diligentemente la raccolta differenziata, permettendo a tonnellate di rifiuti di essere riutilizzati invece di finire nelle discariche, quando non addirittura nel sottosuolo o negli oceani.
Se ognuno di noi sa bene come differenziare carta e vetro, plastica e umido, ma i rifiuti elettronici?
Proprio questi ultimi vanno assolutamente riciclati: i loro componenti sono infatti particolarmente inquinanti e vanno ad impattare enormemente sull’ambiente quando vengono lasciati nelle “comuni” discariche.
I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), sono rifiuti di tipo particolare che comprendono qualsiasi apparecchiatura elettrica o elettronica guasta, inutilizzata, obsoleta o comunque destinata all’abbandono.
Le principali problematiche relative allo smaltimento di questi rifiuti derivano dal tipo di materiali che li compongono: piombo, mercurio, plastica, rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro.
Molte delle materie prime usate sono tossiche e quindi dannose per l’ambiente: in caso di abbandono nelle discariche, o di smaltimento tramite gli inceneritori, comportano rischi di inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua.
Le normative vigenti relative allo smaltimento dei RAEE sono quindi molto rigide e stabiliscono vincoli e sanzioni per dismettere le apparecchiature elettriche ed elettroniche.