Amianto: come rimuoverlo in sicurezza

Redazione

Il Bel Paese è stata la prima nazione al mondo ad aver messo al bando l’amianto nel 1992, vietandone la commercializzazione, la produzione e l’impiego dei manufatti contenenti amianto. Questo a causa della sua pericolosità in caso di rottura e perchè questo materiale è stato molto impiegato nel settore edile ma anche a livello industriale, nella realizzazione di componenti e nella coibentazione di forni industriali, per le sue caratteristiche di isolante termico ignorando la pericolosità del minerale.

Alcuni studi hanno confermato la cancerogenicità di questo materiale, correlandolo all’insorgenza di tumori polmonari dovuta all’inalazione di fibre disperse nell’aria, e all’evidenza del pericolo per la salute pubblica, insieme al provvedimento di messa al bando del materiale si è posto il problema dell’amianto esistente nelle costruzioni, e la necessità di ricorrere a interventi di bonifica a tutela della salute pubblica.

Ma come si procede alla rimozione dell’amianto? L’abbiamo chiesto ad una società esperta di rimozione amianto Firenze per capire quali sono gli step. Vediamoli insieme.

Le tecniche di bonifica dell’amianto, dettate dalla circolare ministeriale del 6 settembre 1994, si dividono in tre categorie: l’incapsulamento dell’amianto, il confinamento delle lastre di cemento amianto, la rimozione delle lastre.

La prima categoria si esegue con prodotti impregnanti che, penetrando ed occludendo le porosità del cemento, impediscono alle fibre di disperdersi nell’aria, tecnica di bonifica da adottarsi per coperture in buono stato di conservazione. Per quanto riguarda il confinamento delle lastre di cemento, sovrapponendo un’altra copertura, previo incapsulamento preventivo della parte superiore e inferiore della lastra, realizzando così un involucro a tenuta stagna ove confinare l’amianto presente. La rimozione è necessaria, poi, se queste presentano un avanzato stato di degrado che preclude ogni altro intervento di bonifica.

Tra le tre, l’incapsulamento dell’amianto è la tecnica di bonifica più semplice ed economica, ma è soggetta a deteriorarsi sotto l’azione degli agenti atmosferici. Per questo sono previste periodiche ispezioni dello stato dell’incapsulamento e della copertura.

In qualsiasi caso l’incapsulamento deve essere ripassato periodicamente e ogni qualvolta si riscontrino delle anomalie superficiali. Quindi se nella fase iniziale è la soluzione più economica, nel corso degli anni questo vantaggio si annulla a causa degli interventi periodici di mantenimento e ispezione.

Il confinamento, invece, ha un costo più alto dovuto alla realizzazione della nuova copertura, presentando il vantaggio di non smantellare la copertura esistente. Il problema della presenza di amianto non è risolto definitivamente, ma è confinato tra la nuova copertura e il rivestimento sottostante, rimanendo quindi soggetta ad ispezioni periodiche sullo stato di conservazione e confinamento.

La rimozione è, invece, la soluzione definitiva per eccellenza. Inoltre la sostituzione della vecchia copertura in eternit con pannelli metallici coibentati migliora l’efficientamento energetico dell’edificio con ulteriori risparmi sui costi energetici, diventando un investimento che si ripaga nel corso degli anni.

Le norme contro l’amianto sono molto stringenti e bisogna stare attenti ai piccoli particolari. Il proprietario di un edificio ove è stata accertata la presenza di materiali contenenti amianto, è tenuto ad attuare un programma di controllo e manutenzione al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti.

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