Con il termine Certificati Verdi si denominano quei certificati che testimoniano la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, eco.sostenibili e autosufficienti.
In poche parole, chi richiede il Certificato Verde si impegna ad utilizzare una quota di energia elettrica green nel suo impianto.
I Certificati Verdi sono titoli che vengono rilasciati dal GSE (Gestore Servizi Energetici) sulla base dell’energia che si genera con un impianto di fonti rinnovabili (quindi anche, ma non solo per il fotovoltaico).
Il GSE rilascia i Certificati Verdi una volta che ha constatato che una certa quantità di energia, il 2% del totale secondo la legge, è energia rinnovabile.
Secondo il Decreto Legislativo 28/2011, detto impianto, perché venga riconosciuto il Certificato, deve essere entrato in esercizio entro il 31 dicembre 2012 (Decreto Bersani di liberalizzazione del settore elettrico). Per altri impianti non possono essere richiesti.
I Certificati Verdi hanno diversi numeri che dipendono dal tipo di fonte di energia rinnovabile che viene utilizzato.
Questi titoli possono essere sfruttati anche in Gran Bretagna, in Svezia, in Olanda, e anche negli USA.
I Certificati Verdi permettono alle attività che usano energia convenzionale, cioè da carbone, petrolio ecc. di rispettare l’obbligo di usare il 2% di fonti di energia verde, rinnovabile.
Il Gestore dei Servizi Energetici controlla che effettivamente una quota di energia dell’attività proviene da energia pulita, e quindi, mantenendo traccia dell’emissione dei Certificati Verdi, assegna al gestore dell’energia un codice identificativo che serve per accedere al conto proprietà per il deposito dei certificati verdi, tenendo traccia delle transazioni.
Quindi per ottenere i Certificati Verdi per il fotovoltaico è necessario che la procedura di qualifica di impianto alimentato da fonti rinnovabili dia esito positivo, e che l’impianto ottenga la qualifica IAFR; l’impianto deve avere una potenza nominale annua media non maggiore di 1 MW.
I Certificati Verdi hanno un loro valore, che in maniera convenzionale è indicato come il valore di produzione di 1 MHw di energia rinnovabile.
Gli acquisti e gli scambi di Certificati Verdi sono fatti in una borsa apposita gestita da GME. I Certificati Verdi hanno una durata di tre anni. Possono essere usati per ottemperare l’obbligo di legge solamente entro tre anni.
Il GSE eroga i Certificati Verdi su base trimestrale.
Quando sono stati introdotti, lo scopo dei Certificati Verdi era quello di dare un incentivo all’uso, allora poco diffuso, di energie rinnovabili, come l’eolico, il biogas, le biomassse, il solare fotovoltaico.
Oggi come oggi il solare fotovoltaico è ancora escluso dalla possibilità di ottenere i Certificati Verdi. Questo perché esso ha un sistema di agevolazioni sue, il cosiddetto Conto Energia, quindi si tratta di un’energia pulita già soggetta ad incentivi.
Lo scopo quindi è quello di far sì che tutte le aziende inquinanti debbano acquistare una parte di energia ‘pulita’ e siano di conseguenza spinte a dotarsi di un sistema di produzione dell’energia green, e quindi meno inquinante rispetto a quello attuale.
Beneficiari dei Certificati sono tutti gli impianti con qualifica IAFR (Impianti alimentari da fonti rinnovabili) che producono energia elettrica.